UN SOGNO: SCRIVERE UN ROMANZO – LEZIONE 2

LEZIONE 2

Le nostre responsabilità e i giochi della mente

In questa seconda lezione vorrei parlare della gestione del tempo, delle nostre responsabilità e dei giochi della nostra mente.

Per scrivere dobbiamo cercare e trovare ogni giorno un po’ di tempo a disposizione. Se non lo abbiamo, o crediamo di non averlo, dobbiamo assolutamente trovare una soluzione. Dovremo sicuramente rinunciare a qualcosa. Chi è mattiniero potrà mettere la sveglia un’ora prima al mattino. Chi, invece, ama la notte potrebbe andare a letto un’ora più tardi. È tutta una questione di scelte!

E dobbiamo iniziare fin da subito. Se abbiamo pensato, per esempio, che vogliamo scrivere il nostro romanzo in sei mesi, allora consideriamo che in quell’arco di tempo dovremo adottare alcuni accorgimenti che ci consentiranno di recuperare tempo anche durante la giornata: concentrare le commissioni in un’unica volta a settimana, rinunciare alla televisione e a fare qualche telefonata non importante, fare la doccia piuttosto che usare la vasca da bagno. Questi saranno tutti “espedienti” che ci permetteranno di dedicarci alla scrittura.

Così facendo io sono riuscita a trovare due ore al giorno per scrivere. Qualcuno all’inizio ha cominciato a preoccuparsi. Ma io ho risposto che stavo semplicemente cercando di realizzare un progetto e che avrei avuto bisogno di un po’ di tempo per me.

Un aspetto importante quanto il tempo è la mente. La mente non và lasciata libera di andare dove vuole, perché sarebbe un sicuro fallimento. Il modo in cui ci sentiamo dipende dalla nostra mente. Non sono gli eventi che accadono a renderci felici o infelici, bensì la nostra reazione a quegli eventi che crea gioia e piacere, oppure tristezza e malinconia.

Non basta che abbiamo pensato una o due volte di scrivere un romanzo. Dobbiamo immaginarci mentre scriviamo. Perché la nostra mente si deve abituare a questo comportamento. Se non lo faremo ogni giorno, all’inizio saremo spinti da un entusiasmo che comincerà pian piano ad affievolirsi, e alla fine svanirà, e con esso anche il nostro sogno.

Quindi immaginiamoci seduti nel luogo in cui vogliamo scrivere, nel silenzio o nella musica, con del tè, del cioccolato caldo o della frutta, magari con una candela accesa, foriera di luce e di pace. Visualizziamoci attentamente. Immaginare la scena più volte al giorno sarà fondamentale.

Nella vostra testa ci sarà sempre una voce che dice: «Non ce la farai! Non riuscirai ad essere costante. Non sarai in grado di scrivere per due ore al giorno.»

Quando sentiremo questa voce, non dovremo preoccuparci, e soprattutto non dovremo incoraggiarla. Al contrario la sostituiremo prontamente con l’immagine di noi che stiamo scrivendo. All’inizio non sarà facile. Ma poi, quando la nostra visualizzazione si sarà stampata nella mente, l’atto dello scrivere avverrà spontaneamente, diventerà un’abitudine.

Se solitamente siamo pigri, o tendiamo a rimandare, qualunque cosa (una telefonata, in invito improvviso, o qualsiasi altro avvenimento) sarà un pretesto per sottrarci dal “lavoro” che abbiamo deciso di intraprendere. Dobbiamo visualizzare spesso i cambiamenti che desideriamo, fino a quando questi saranno entrati a far parte di noi.

Le storie, i dialoghi, le descrizioni arriveranno dopo, quando sapremo dove vogliamo andare. Per ora visualizziamo! 

Alla prossima lezione.

Lezione 2